25/03/2020
Per il Ministro Bonafede ed il Governo non esiste alcun pericolo epidemico nelle carceri.

La nota della Giunta, dopo l'intervento del Ministro Bonafede e del Presidente del Consiglio Conte oggi alla Camera dei Deputati

In Parlamento oggi il Ministro della Giustizia ha infine risposto alle domande dell’Unione, richiamate dagli interroganti in sede di question time.
 
I detenuti usciti dal carcere grazie alle misure governative sono ad oggi 50, i braccialetti elettronici disponibili saranno 2.600, ma entro il mese di maggio quando l’emergenza o sarà finita o ci avrà travolto.
 
I detenuti contagiati ad oggi sarebbero 15 ed i piani sanitari consistono nella fornitura di mascherine e nella predisposizione di qualche stanza isolata con bagno per i contagiati da coronavirus.
 
Deve essere dunque chiaro a tutti che oggi, 25 marzo 2020, il Ministro Bonafede ed il Governo hanno voluto senza equivoci smentire che esista alcun pericolo epidemico nelle carceri, affermando che le strutture penitenziarie sono perfettamente nelle condizioni di impedirne la diffusione senza alcuna necessità di interventi deflattivi immediati sulla platea degli oltre diecimila detenuti in sovrannumero.
 
Si tratta di una assunzione di responsabilità tanto grave quanto inequivoca, evidentemente basata su informazioni e valutazioni diverse da quelle che risultano invece a noi avvocati penalisti, a tutta la Magistratura di Sorveglianza italiana, all’A.N.M, al C.S.M., alle più importanti associazioni di categoria degli operatori penitenziari, all’intera Accademia.
 
Preoccupato di non essere scavalcato da chi in aula ha inteso portare il ringhio giustizialista del carcere ad ogni costo e della pena come strumento di vendetta sociale, l’on. Bonafede ha mostrato ancora una volta di essere assolutamente in sintonia con quella cultura politica.
 
Ne prendiamo buona nota.
 
Il Partito Democratico, LeU e Italia Viva dicano, con chiarezza e senza equivoci, nella imminenza della conversione in legge, da che parte stanno.
 
Roma, 25 marzo 2020
 
La Giunta