La ferocia del regime iraniano, che uccide le donne che rivendicano i loro diritti o che semplicemente non indossano il velo, continua a colpire anche le avvocate impegnate nella difesa dei diritti umani. Ieri a Teheran è stata nuovamente arrestata, dopo essere stata brutalmente picchiata, la collega Nasrin Sotoudeh. Ci lega a Nasrin una solidarietà profonda e la vicinanza per il suo concreto impegno in difesa delle donne iraniane e dei diritti del suo popolo. Anche la mobilitazione dell’avvocatura italiana aveva contribuito in occasione della precedente detenzione alla pressione internazionale che aveva portato alla sua scarcerazione. Nonostante le sue precarie condizioni di salute Nasrin non ha rinunciato al suo impegno e al suo attivismo contro il regime autoritario che governa il suo Paese. 

Attualmente Nasrin Sotoudeh si trova in carcere a Qarchak, in condizioni di detenzione inumane, dopo la detenzione nel carcere speciale dove sono state rinchiuse e sottoposte a tortura le donne arrestate in questi mesi dalla polizia morale.

L’Unione delle Camere Penali Italiane ha aderito ad una call for action insieme ad oltre trenta organizzazioni internazionali indirizzata alle Nazioni Unite, al Consiglio d’Europa, alla Commissione e al Parlamento d’Europa e, con i propri Osservatori Europa, Pari Opportunità e Avvocati minacciati, chiede al Governo italiano e alle Istituzioni europee  di assumere  ferme iniziative internazionali per l’immediato rilascio della avvocata Nasrin Sotoudeh  e  perché in Iran siano rispettati i diritti umani.

 

Roma, 31 ottobre 2023 

 

La Giunta

Osservatorio Europa - Osservatorio Pari Opportunità - Osservatorio Avvocati minacciati