Pubblichiamo il comunicato dell'Osservatorio sull'errore giudiziario in merito alle dichiarazione del Ministro Bonafede sul tema della prescrizione nel corso della puntata di Otto e mezzo di giovedì scorso.
“Gli innocenti non finiscono in carcere”. Se una frase come questa fosse stata pronunciata da un normale cittadino, sarebbe passata per quella che è: una pia illusione. Fa dunque un certo effetto ascoltarla direttamente dal Ministro della Giustizia, colui al quale l’art.110 della Costituzione assegna l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.
È quello che accaduto giovedì scorso durante il programma Otto e mezzo su La7 sul tema della prescrizione. Una giornalista presente in studio ha posto una domanda al ministro Bonafede: “Lei non pensa ogni tanto agli innocenti che finiscono in carcere? Sono tantissimi…”. Il Ministro si è dapprima stupito (“Cosa c’entrano gli innocenti che finiscono in carcere?”), come se non vedesse alcun nesso tra un processo eterno e il rischio di un errore giudiziario; poi ha detto che “gli innocenti non finiscono in carcere”, ripetendolo anche una seconda volta, come a voler sottolineare la certezza del suo assioma.
Bonafede ha nelle ore successive precisato che la sua frase si riferiva “evidentemente e ovviamente, in quel contesto, a coloro che vengono assolti” e che lui è il Ministro “che più di tutti ha attivato gli ispettori del ministero per andare a verificare i casi di ingiusta detenzione”, introducendo “per la prima volta il monitoraggio e la verifica dei casi di riparazione per ingiusta detenzione”.
Egregio Signor Ministro, ci consenta un paio di osservazioni.
È vero, coloro che vengono assolti non finiscono poi in carcere, ci mancherebbe pure. Ma troppo spesso e volentieri dietro le sbarre ci sono già stati, in virtù di un’applicazione della custodia cautelare non sempre così equilibrata come dovrebbe essere. E i numeri stanno lì a dimostrarlo: al 31 dicembre 2018, si contavano oltre 27 mila persone risarcite per ingiusta detenzione ed errori giudiziari, dal 1992. Al ritmo medio di circa 1000 all’anno, 3 al giorno, una ogni 8 ore. Per una spesa complessiva di oltre 700 milioni di euro. Nel solo 2018 lo Stato ha risarcito 913 persone arrestate da innocenti, spendendo quasi 48 milioni di euro. E il conteggio da allora non si è certo fermato.
Il monitoraggio e le ispezioni sui casi di ingiusta detenzione che lei ha avviato sono un’ottima idea. Ma quale esito hanno dato finora o stanno dando? Sono state avviate istruttorie per individuare eventuali responsabilità? Conta di rendere pubblici i risultati di quest’attività?
È anche per questo che l’Unione delle Camere Penali Italiane ha costituito l’Osservatorio sull’Errore Giudiziario: per far sì che nessuno, neanche un Ministro della Giustizia, possa trascurare o anche soltanto sottovalutare le migliaia di innocenti che ogni anno nel nostro Paese finiscono private della loro libertà personale senza colpa.
L’Osservatorio sull’Errore Giudiziario
Roma, 24 gennaio 2020