La campagna di ricerca e conoscenza proposta all’Unione delle Camere Penali Italiane da Rita Bernardini è un passaggio obbligato per il rispetto dei diritti umani nelle carceri. La nota della Giunta e dell’Osservatorio Carcere.
La proposta formulata al Congresso Straordinario del 5/6/7 ottobre 2024, tenutosi a Reggio Calabria, dall’on. Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, di procedere ad una campagna di ricerca e conoscenza sulle condizioni di salubrità delle strutture penitenziarie che, ai sensi dell’art. 11, commi 13 e 14, OP, devono essere attestate dalle ASL territoriali competenti per ogni istituto, merita di essere sostenuta e, soprattutto, condivisa dall’Unione delle Camere Penali Italiane.
Secondo la disposizione sopra richiamata dell’Ordinamento penitenziario, ogni direttore generale dell’ASL deve disporre, almeno due volte l’anno, una visita degli istituti penitenziari, ricadenti nel territorio di sua competenza, finalizzata ad accertare, anche in base alle segnalazioni ricevute, “l'adeguatezza delle misure di profilassi contro le malattie infettive e le condizioni igieniche e sanitarie degli istituti”. All’esito di ogni visita, il Dirigente della azienda sanitaria deve redigere una accurata relazione sulla salubrità dei luoghi riscontrata, sulla gestione e le condizioni della sanità in carcere nonché sulle prescrizioni eventualmente impartite alle autorità competenti, chiamate ad affrontare e offrire le soluzioni più opportune alle criticità rilevate, inviandola al Ministero della Salute, al Ministero della Giustizia, alla Regione e al Comune territorialmente competenti nonché al Magistrato di Sorveglianza che, ai sensi dell’art. 69 OP, ha il dovere di vigilare sugli istituti penitenziari.
Un’attività, quindi, fondamentale per la salvaguardia e la garanzia di condizioni di vita dignitose dei detenuti e di lavoro per tutti gli operatori penitenziari, prevenendo ovvero affrontando in maniera risolutiva ogni situazione di evidente degrado, abbandono e/o disorganizzazione.
Un’azione di prevenzione e di interventi atti ad impedire il verificarsi di condizioni che troppo spesso, purtroppo, rimbalzano da un’estremità all’altra del Paese, offrendoci una fotografia impietosa sulle carceri italiane. Evidenti fenomeni di infiltrazione d’acqua, di ammuffimento dei locali, specie di pernottamento, rilevante degrado degli arredi e dei servizi igienici, vergognose infestazioni di cimici, scarafaggi e topi, carenze e disfunzioni del servizio sanitario intra moenia incidono pesantemente sulla qualità della vita, sull’aria che si respira all’interno degli istituti e sulla condizione di salute di tutti i detenuti e degli operatori penitenziari.
Siamo chiamati, quindi, ad una grande mobilitazione per riaffermare quanto previsto dall’art. 5, comma 2, del D. Lgs. 33/2013, meglio noto come “Decreto Trasparenza” ovvero il diritto all’accesso civico generalizzato su documenti in possesso delle pubbliche amministrazioni per consentire il diritto di tutti i cittadini di essere compiutamente informati.
Soprattutto in un periodo, come quello attuale, in cui si registra un sovraffollamento disumano (133,25%) con 62.323 detenuti presenti su una disponibilità effettiva di 46.759 posti (dato al 18 novembre 2024), il più alto numero di morti in carcere e di carcere mai registrato nel nostro Paese (82 suicidi e 141 decessi per altre cause o da accertare), nonché continui episodi di indicibile violenza sui detenuti e tra i detenuti.
Il diritto alla conoscenza e alla trasparenza diffusa sulle condizioni igienico-sanitarie delle nostre carceri rappresenta per noi un ulteriore tassello per riaffermare l’indifferibile urgenza di interventi davvero incisivi che possano contribuire a far rientrare il sistema penitenziario dentro i confini della legalità costituzionale ancor più nell’anno che oramai volge alla fine e che verrà, purtroppo, ricordato per la più lunga scia di violenza e di morte mai registrata nella Storia “carceraria” della Repubblica italiana.
Roma, 25 novembre 2024
La Giunta
L’Osservatorio Carcere