26/08/2021
Un accorato appello per le donne afgane

L’appello dell’Osservatorio Pari Opportunità UCPI per le donne afgane.

La nuova ascesa politica dei Talebani in Afghanistan determinati a creare uno Stato jihadista basato sulla Sharia, rischia di spazzare via i più elementari diritti   faticosamente conquistati dal popolo afgano. Il rapidissimo precipitare della situazione politica ha posto sotto gli occhi della Comunità Internazionale la condizione di donne e bambine destinate ad essere nuovamente avvolte da quel velo di oscurità che per molti anni le aveva private persino del diritto ad una identità. Un lungo e difficile cammino ha condotto le donne afgane sulla strada, ancora in buona parte da percorrere, dell’emancipazione. L’accesso all’istruzione, alla partecipazione politica, alle professioni aveva fatto credere che nonostante tutto “un altro modo di essere donna fosse possibile” anche in quel Paese.

Le donne da sempre promotrici di diritti, anche in Afghanistan hanno negli anni visto crescere la loro presenza nel nuovo sistema giudiziario. Giudici, avvocate, operatrici di associazioni a tutela delle minoranze oggi rischiano la vita per l’impegno profuso per la tutela dei diritti e il contributo dato alla costruzione della fragile democrazia.

La preoccupazione per il destino delle donne afgane è uno dei temi al centro del dibattito politico in corso al G20 delle donne che si tiene in queste ore a Santa Margherita Ligure.

L’attentato e la tensione di queste ultime ore rischiano di portare alla chiusura dei ponti aerei con l’Europa, mentre migliaia e migliaia di persone si accalcano all’aeroporto di Kabul nella disperata speranza di potersi sottrarre alla violenza e alla vendetta dei talebani.

L’Unione delle Camere Penali, anche attraverso i suoi Osservatori Avvocati Minacciati e Pari Opportunità è impegnata in queste ore nella rete di solidarietà internazionale.

Le avvocate di UCPI rivolgono un accorato appello alle Ministre del Governo italiano affinché il nostro Paese si faccia promotore di interventi internazionali, ma anche di iniziative specifiche perché siano lasciati aperti corridoi umanitari che consentano a tutte coloro che rischiano la vita per il ruolo e la funzione svolta a tutela dei diritti di lasciare il Paese e perché siano garantiti presidi di tutela per tutte coloro che sono   destinate a rimanere.

Roma, 26 agosto 2021

L’Osservatorio Pari Opportunità UCPI