18/05/2021
La manifestazione di vicinanza dell'UCPI all'Avv. Enzo Trantino

Pubblichiamo il comunicato dell'Osservatorio Avvocati Minacciati a sostegno dell'attività difensiva dell'Avvocato Enzo Trantino.

La recente notizia di un atto intimidatorio progettato nel 1997 dal boss di mafia Santo Alleruzzo nei confronti dell’Avvocato e – all’epoca – parlamentare Enzo Trantino ripropone il tema della minaccia alla funzione difensiva, riportando alla memoria collettiva dell’avvocatura tutta, e di quella penalista in particolare, ai fatti tragici che hanno visto sacrificati al proprio ruolo e funzione Fulvio Croce, Giorgio Ambrosoli e Serafino Famà.

La vicenda specifica è presto detta: nell’ambito dell’operazione “Sotto Scacco” condotta dalla DIA di Catania, il collaboratore di giustizia Orazio Farina narra del progetto di Alleruzzo a carico dell’Avvocato Trantino, conseguente alla sentenza di conferma dell’ergastolo e quindi della rabbia e risentimento verso il proprio difensore.

Il comune denominatore dei casi richiamati alla memoria è dato dalla funzione svolta dell’avvocata/o, garante di giustizia ed equità nel processo celebrato nei confronti del proprio assistito, partecipe necessario delle vicende giudiziarie che lo coinvolgono, ma mai connivente con lo stesso.

Tale ultimo aspetto, ormai così spesso dimenticato e anzi sovvertito da una certa stampa “di pancia” e qualunquista, purtroppo non minoritaria né isolata, porta l’avvocata/o a trovarsi a volte vittima dell’assistito, perché non gradito.

Di Fulvio Croce non venne gradita la rettitudine nell’esercizio della sua funzione costituzionale; di Serafino Famà l’opera professionale e le scelte processuali; di Enzo Trantino il risultato del processo, del quale era stato individuato come capro espiatorio.

Ma non solo. L’atto progettato nei confronti di Enzo Trantino aveva un duplice scopo: ritorsivo, verso l’Avvocata/o che non era riuscito ad evitare l’ergastolo al proprio assistito; e intimidatorio, verso il parlamentare che avrebbe dovuto intercedere a livello istituzionale per mitigare la pena irrogata.

Emerge uno scenario noto ad ognuna/o di noi avvocate/i, ma il più delle volte sconosciuto al mondo esterno, dato dalla natura ambigena del ruolo dell’avvocata/o, stretto tra il rispetto dei doveri della legge e quello dei diritti del proprio assistito. In questo spazio il difensore esercita la sua funzione, presidio ultimo dello Stato di diritto e baluardo del rispetto delle sue regole fondamentali e salvezza del patto sociale.

In questo non luogo, apparentemente schiacciato tra due forze collidenti, l’avvocata/o paradossalmente trova la massima espressione del proprio agire e, per citare Gandhi, unisce le parti lacerate a pezzi. Ciò lo fa in nome della Giustizia unico e solo scopo della propria opera e composizione finale delle istanze contrapposte all’interno di ogni processo.

Spesso tale opera l’avvocata/o la porta avanti in solitudine, e in pochi, ma sempre presenti e dolorosi, casi, anche a costo di sè stesso e della propria vita.

È quindi giusto che Enzo Trantino sappia di non essere solo, e che alle già numerose manifestazioni di vicinanza si aggiunge quella dell’Unione delle Camere Penali e di tutta l’avvocatura penalista italiana.

È certamente, questo, un atto dovuto, ma è anche un atto fortemente voluto, a difesa e sostegno di un Avvocato che per storia umana e professionale ben può rappresentare tutti gli avvocati che quotidianamente vengono insultati, minacciati, sminuiti, offesi, accusati di connivenza o addirittura complicità con i propri assistiti.

Non è un eroe Enzo Trantino. È solo il fulgido esempio di un Avvocato.

Roma, 18 maggio 2021

L’ Osservatorio Avvocati Minacciati