13/08/2019
L'Unione delle Camere Penali Italiane aderisce all'iniziativa 'Ferragosto in carcere'

L’Unione Camere Penali Italiane, con il proprio Osservatorio Carcere, ha aderito all'iniziativa "Ferragosto in carcere", promossa dal Partito Radicale e da Radio Radicale, per manifestare, anche nel periodo più caldo dell'anno, la vicinanza dei penalisti a coloro che sopportano spesso uno stato di detenzione contrario ai principi costituzionali e alle norme dell’Ordinamento Penitenziario.

L’Osservatorio Carcere visita costantemente nel corso dell’anno gli istituti di pena e la partecipazione al “Ferragosto in Carcere” ha soprattutto il valore simbolico di evidenziare l’importanza che deve avere nell’agenda politica il tema della detenzione.

L'iniziativa prevede la visita agli istituti di pena in uno dei giorni tra il 15(giovedì) e il 18 (domenica) di agosto.

Sono stati invitati a partecipare i parlamentari, italiani ed europei, i consiglieri regionali ed i garanti per i diritti dei detenuti, soggetti tutti che godono di un particolare diritto, quello di visitare gli istituti senza necessità di autorizzazione alcuna ai sensi dell'art. 67 O.P..

Sarà l’occasione per avere un quadro complessivo delle condizioni delle nostre carceri e delle relative criticità che spingono, giorno dopo giorno, i detenuti, ma anche i detenenti, ad assumere condotte a volte disperate.

La risposta delle Camere Penali territoriali e dei penalisti iscritti è stata massiccia, nonostante il periodo feriale.

In pochi giorni si sono spontaneamente formate delegazioni miste tra i penalisti ed i militanti e dirigenti del Partito Radicale o addirittura delegazioni di soli avvocati, segno inequivocabile della sensibilità sempre più evidente dei penalisti verso i problemi del "pianeta carcere".

FERRAGOSTO IN CARCERE vedrà presenti gli avvocati nelle visite già programmate:

AGRIGENTO (17 agosto)
AVELLINO "Bellizzi Irpino" (17 agosto)
ARIANO IRPINO (18 agosto)
BARCELLONA POZZO DI GOTTO (21 agosto)
BARI "Francesco Ranuccio" (17 agosto)
BARI Ist. penit. minorile "Fornelli" (17 agosto)
BENEVENTO "Capodimonte" (18 agosto)
BOLOGNA "Rocco D'Amato" ( 16 agosto)
CALTANISSETTA "S. Cataldo" (19 agosto)
CATANIA "Piazza Lanza" (15 agosto)
CHIAVARI (17 agosto)
CREMONA (16 agosto)
FERMO (16 agosto)
FIRENZE SOLLICCIANO (15 agosto)
GENOVA "Marassi" (16 agosto)
GENOVA Ospedale S. Martino Rep. detenuti (16 agosto)
GENOVA "Pontedecimo" (17 agosto)
GROSSETO (16 agosto)
IMPERIA (18 agosto)
LA SPEZIA (15 agosto)
LAURO ICAM (17 agosto)
MASSA (15 agosto)

MILANO "san Vittore" (15 agoto)
MODENA "S. Anna" (16 agosto)
NAPOLI POGGIOREALE – GIUSEPPE SALVIA (15 agosto)
NOVARA (15 agosto)
ORISTANO "Massama" (15 agosto)
PALERMO "Pagliarelli" (16 agosto)
PALERMO "Ucciardone" (16 agosto)
PESARO "Villa Fastiggi" (17 agosto)
PISA (15 agosto)
POTENZA (18 agosto)
PORDENONE (18 agosto)
REGGIO CALABRIA  “Panzera” (16 agosto)
REGGIO CALABRIA  “Arghillà" (17 agosto) 
RIMINI "Malatesta" (19 agosto)
ROVIGO (16 agosto)
SANTA MARIA CAPUA VETERE (16 agosto)
SANREMO (18 agosto)
TERAMO (16 agosto)
TRAPANI (18 agosto)
TRIESTE (15 agosto)
VOLTERRA (16 agosto)

 

Nel 2018 vi sono stati 148 detenuti morti, tra cui 67 suicidi. Al 7 agosto 2019, i morti sono 81 ed i suicidi 30. Un decesso ogni tre giorni .

I dati del Ministero di Giustizia relativi ai detenuti presenti nelle carceri italiane al 31 luglio 2019 sono impietosi: a fronte di una capienza regolamentare di 50.480 sono presenti 60.254 detenuti di cui ben 18.518 in custodia cautelare. Il dato della capienza regolamentare peraltro deve essere ulteriormente ridimensionato per via delle celle attualmente indisponibili per manutenzione che riduce di ulteriori 4.600 unità la detta capienza.

In generale il trend di crescita è di circa 2.000 detenuti all’anno, incremento oramai costante e ciò dimostra ancora una volta che il fenomeno del sovraffollamento carcerario nel nostro paese è strutturale e sistemico.

Ma il sovraffollamento rappresenta soltanto la punta dell’iceberg, posto che il mancato rispetto del noto limite indicato dalla Corte Edu dei tre metri quadri di spazio minimo vitale disponibile per ciascun detenuto, costituisce una presunzione di violazione dell’art. 3 della  Cedu, ma il rispetto di tale parametro non significa che la detenzione sia conforme al dettato della Convenzione. Dunque il sovraffollamento non è il solo morbo che affligge le carceri italiane: nel 35,3%  non c’è acqua calda, il 7,1% non dispone di un riscaldamento funzionante, nel 20% non ci sono spazi per permettere ai detenuti di lavorare (dove ci sono, lavorare è un privilegio di pochi) e nel 27,1% non ci sono aree verdi per i colloqui coi familiari.

In relazione a tale drammatica situazione l’attuale governo ha definitivamente affossato la riforma dell’ordinamento penitenziario, non approvando l’eliminazione delle preclusioni e degli automatismi per accedere alle misure penitenziarie di favore. Infatti l’eliminazione degli ostacoli normativi al trattamento individualizzato avrebbe consentito da una parte una riduzione della popolazione carceraria e dall’altra un significativo risparmio per le casse dello Stato. Senza considerare l’abbattimento dei costi sociali determinato dalla rilevante riduzione del tasso di recidiva per coloro che espiano la pena in misura alternativa rispetto a quelli che scontano l’intera pena in carcere.

Rispetto al sovraffollamento carcerario, la strategia governativa è fuori dalla realtà: da una parte vi è il  Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il cui Direttore Basentini nega la sussistenza del fenomeno; dall’altra si punta sull’edilizia penitenziaria proponendo la riconversione di caserme abbandonate in istituti di pena. E’ chiaro che quest’ultima proposta oltre ad essere ontologicamente errata in quanto la politica carcerocentrica è oramai superata persino negli Stati Uniti di Trump, è inattuabile poiché per porre in essere tale progetto sarebbero necessari tempi lunghissimi e risorse economiche notevoli di cui il governo non dispone. Difatti tali caserme riadattate dovrebbero ospitare circa 15.000 detenuti in esubero ed in proporzione amministrativi, polizia penitenziaria, psicologi, ecc…, per ripristinare una situazione delle carceri conforme al dettato costituzionale

Per tali ragioni l’Unione delle Camere Penali Italiane, con il proprio Osservatorio Carcere, dopo aver proclamato la giornata di astensione dalle udienze il 9 luglio scorso, con contestuali manifestazioni organizzate dalle Camere Penali territoriali e un convegno nazionale a Napoli, ha deciso di aderire, sollecitando in tal senso tutte le Camere penali territoriali, all’iniziativa 'Ferragosto in carcere'.

L'Osservatorio Carcere
Avv. Gianpaolo Catanzariti                             Avv. Riccardo Polidoro