29/07/2019
Uno Stato che vuole far rispettare le proprie leggi, deve rispettarle per primo.

Il Presidente Gian Domenico Caiazza sull'uccisione del carabiniere e sulle violazioni di legge effettuate in caserma.

Nemmeno nel momento del lutto e del dolore, per l’assurda morte di un carabiniere, lo Stato può permettere l’esistenza di proprie zone franche dove le leggi non vengono rispettate. Quanto rappresentato nella foto della persona accusata dell’omicidio è di una gravita straordinaria.
 
Uno Stato che vuole far rispettare le proprie leggi, che vuole essere forte e credibile anche nei confronti di chi è sospettato di averle violate, deve rispettarle per primo. Se non si comprende questo, si apre la via ai processi sommari persino nei luoghi in cui chiunque dovrebbe sentirsi tutelato.
 
Un atto istruttorio, sia esso una confessione, una testimonianza o un interrogatorio, se stimolato o svolto con modalità che coartano la libera determinazione di una persona, deve essere dichiarato nullo. Anche se poi quelle dichiarazioni dovessero essere confermate in una fase successiva.
 
Una delle proposte di legge che come Unione delle Camere Penali presenteremo - e chiederemo al Parlamento di approvarla in tempi rapidi - è quella di procedere alle registrazioni audio di chi renderà dichiarazioni, sia esso un sospettato, un fermato o un semplice testimone.
 
Vogliamo davvero sperare che nessuna forza politica si opporrà alla adozione di una regola di civiltà e trasparenza che varrà a difendere, innanzitutto, la credibilità della polizia giudiziaria.
 
Roma, 28 luglio 2019
 
Gian Domenico Caiazza