04/04/2019
Consiglio d'Europa: l'Italia al di sopra della media per sovraffollamento e suicidi in carcere

Sovraffollamento ed enorme numero di detenuti in attesa di giudizio: per il Consiglio d’Europa l’Italia è al di sopra della media degli stati membri. Il documento della Giunta e degli Osservatori Carcere ed Europa. 

Non giunge inaspettato il rapporto pubblicato il 2 aprile scorso dal Consiglio d’Europa denominato “Space I” (acronimo di Statistiques Pénales Annuelles du Conseil de l'Europe), dal quale si evince come in Italia il tasso di detenzione sia aumentato, tra il 2016 e il 2018, del 7,5 % e che vi sono 20.000 persone in carcere, non condannate in via definitiva, di cui la metà in attesa di primo giudizio.

Tra i dati più allarmanti dell’indagine statistica - relativa al periodo fino al 31 gennaio 2018 ed alla quale hanno risposto 45 delle 52 amministrazioni penitenziarie dei 47 Stati membri con eccezioni importanti come quelle, tra le altre, della Turchia, del Belgio, dell’Ungheria, dell’Ucraina e dell’Albania – vi sono indubbiamente quelli che vedono l’Italia al di sopra della media per il sovraffollamento (quarta dopo Macedonia del Nord, Romania e Francia) e  la percentuale di suicidi di detenuti (dati al 2017).

Non stupisce certo gli addetti ai lavori, soprattutto le Camere Penali, il Partito Radicale e le associazioni che da tempo denunciano il sovraffollamento, l’assoluta inefficacia dei provvedimenti normativi emanati e il “tradimento” sulla Riforma dell’Ordinamento Penitenziario.

Meraviglierà forse il Ministro della Giustizia e il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il primo convinto che quanto si è fatto in un anno di Governo ha migliorato lo stato delle nostre carceri e che la costruzione di nuove strutture (quando? Con che tempi? Con quali risorse?) risolverà gli altri problemi, il secondo determinato nell’affermare che in Italia il sovraffollamento non esiste e che è un falso in quanto i numeri sono chiari (?) e che i detenuti stanno bene. Solo dopo il recente incontro con il Partito Radicale e l’Osservatorio Carcere UCPI ha dovuto riconoscere che i detenuti sono effettivamente in sovrannumero.

Ora la fonte è più che autorevole e certifica una situazione di fatto, seppur con riferimento al periodo d’indagine, che è andata peggiorando e che può condurre nel futuro più prossimo a nuove condanne del nostro Paese per trattamenti inumani e degradanti, essendo evidente che i rimedi adottati a seguito della sentenza “pilota” Torreggiani non hanno sortito gli effetti sperati su un problema endemico e strutturale come quello del sovraffollamento.

Dal rapporto del Consiglio d’Europa, in particolare, se ne può individuare come causa principale la custodia cautelare in carcere, di cui evidentemente si abusa, se l’Italia con il

34,5% risulta essere ben al di sopra della media di detenuti non condannati in via definitiva che si assesta sul 22,4%, con la Francia al 29,5%, la Germania al 21,6%.

Le riforme sulla custodia cautelare che hanno voluto sempre rimarcare il concetto di extrema ratio, a nulla sono servite in un sistema giudiziario e mediatico che predilige le indagini preliminari e dimentica il processo. Un sistema che oggi è diventato ancora più carcerogeno, con previsione di pene sempre più severe e con l’introduzione di nuovi reati puniti con pene che vengono definite “esemplari”.

Le novità sul rito abbreviato e il nuovo delitto di revenge porn, con pene fino a 12 anni, approvati oggi sono il tragico esempio di quello che ci attende.

La Giunta, con i propri Osservatori Carcere ed Europa, continuerà a monitorare e denunciare la situazione certificata dal rapporto “Space 1” perchè la politica prenda coscienza delle proprie responsabilità e l’opinione pubblica sia informata e sensibilizzata, al tempo stesso, impegnandosi ad interloquire col Consiglio d’Europa e ad intervenire avanti la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo perché sia assicurata la dignità nell’esecuzione della pena.

Roma, 4 aprile 2019

La Giunta

L'Osservatorio Carcere UCPI 

L'Osservatorio Europa UCPI