12/02/2019
La solidarietà dell'Unione al Garante dei detenuti

Vergognoso attacco al Garante Prof. Mauro Palma, sulle pagine dell’organo ufficiale del S.A.P.P.E., sindacato della polizia penitenziaria. E’ un attacco alla Costituzione. Il Ministro della Giustizia e il Capo del DAP prendano immediati provvedimenti. La risposta dell’Unione con il proprio Osservatorio Carcere 

Gli insulti e le minacce al Garante Nazionale per i diritti dei detenuti e delle persone private della libertà, nella persona del dott. Mauro Palma, apparse sulla pagina facebook “Polizia Penitenziaria Società Giustizia e Sicurezza”, organo ufficiale del S.A.P.Pe., noto sindacato della Polizia Penitenziaria, non solo ci indignano, ma ci preoccupano fortemente.

Leggere, al post relativo al pregevole rapporto sulle condizioni dei detenuti al 41 bis, commenti,  quasi tutti provenienti da operatori penitenziari, come “Ma vaffanculo delinquente legalizzato”, “Lui dovrebbe andare al 41 ter”, “garante di delinquenti”, “Sei un fango”, “anche tu che li difendi dovresti essere chiuso”, “Vai a cagare stronzo”, “Buffone vatti a buttare da uno strapiombo, cretino” “Prendete questo garante e mettetelo una settimana in mezzo a queste persone”, “Vai a lavorare come si deve”, “Pancio Villa per i delinquenti”, “Ma perchè non ti fai ammazzare coglione”, “Ma chi cazzo lo a messo questo stupido”, “Ma vai a cagare garante dei miei stivali”, “Ma che vada in Africa anche lui”, “Mettete al 41 bis il garante”, “Non mi stupirei se si scoprisse che è stipendiato da qualche mafia”, “Ammazzati indegno”, “Spero ti ammazzino un figlio”, “Questo garante parassita è molto pericoloso”, “fai solo pena....vomitevole che nessuno prenda provvedimenti....verso un soggetto così vomitevole”, “Ma chi cazzo si crede di essere questo camoscio” “vergognosamente schifoso...non è che è pure garante della mafia?” fino al ministeriale “Devono marcire in galera”, ci inquieta!

La figura del Garante Nazionale, istituita anche in risposta alla Sentenza “Torreggiani” che ha visto il nostro Paese condannato per le condizioni inumane della detenzione, rappresenta una garanzia non tanto per i detenuti, ma per il rispetto della Costituzione e della dignità della persona all'interno delle nostre carceri.

Oltre ad esprimere la  sincera solidarietà a Mauro Palma ed ai suoi collaboratori, denunciamo con forza la vile aggressione proveniente da alcuni uomini in divisa, auspicando che il Ministero della Giustizia ed il DAP procedano ad un doveroso approfondimento al fine di verificare – qualora si accerti la qualificata appartenenza alla polizia penitenziaria o comunque di operatori del settore degli autori delle offese – la sussistenza o meno di profili quantomeno di natura disciplinare oltre che il monitoraggio nelle strutture ove svolgano eventualmente servizio e la opportunità che continuino ad operare con le stesse funzioni.

Chi opera in un carcere, come ricordato da Papa Francesco durante il recentissimo incontro con il personale di “Regina Coeli”, non deve solo “garantire la custodia, l’ordine e la sicurezza dell’istituto”, ma spesso anche “fasciare le ferite di uomini e donne che incontrate quotidianamente” perché “nessuno può condannare l’altro per gli errori che ha commesso, né tantomeno infliggere sofferenze offendendo la dignità umana. Le carceri hanno bisogno di essere sempre più umanizzate, ed è doloroso invece sentire che tante volte sono considerate come luoghi di violenza e di illegalità, dove imperversano le cattiverie umane”.

Questo ennesimo episodio di intolleranza e di violenza verbale dimostra quanto sia necessario l'attività di monitoraggio sulle condizioni delle nostre carceri offrendo, così, alla società “civile” posta “al di qua delle sbarre”, una corretta e responsabile conoscenza, in difesa della Costituzione e dello Stato di diritto.

Roma, 12 febbraio 2019

La Giunta

L’Osservatorio Carcere UCPI