La lettera del Segretario Petrelli, pubblicata oggi su Il Tempo.
Il riflesso pavloviano del Ministro Salvini alla parola "Europa" non risparmia neppure la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e le sue decisioni. La parola d'ordine, come nel dizionario dei luoghi comuni di Flaubert, è "inveire contro". Dire che certe istituzioni, come la Corte di Strasburgo, andrebbero chiuse perchè incentivano gli ecomostri, é una simpatica inversione della logica e del buon senso. Se si tratta di ecomostri forse qualcuno prima di arrivare ai processi li avrebbe potuti fermare, e se invece dietro la parola ad effetto ci sono in realtà complesse situazione giuridico-amministrative, è bene che la confisca segua solo ad una condanna, in ossequio alla presunzione di innocenza, che per fortuna in Europa gode di maggior prestigio. Cosi come l'idea che la confisca é comunque una pena e la proprietà e l’esercizio di impresa diritti tutelati dalle leggi nazionali e sovranazionali. Prima di voler chiudere la CEDU, rifletta il Ministro sul fatto che vi son dentro tutti i paesi d'Europa, Turchia e Russia comprese. Se, in compagnia della Bielorussia (ove è ancora prevista la pena di morte), volesse restarne fuori, farebbe fare al nostro Paese un altro passo avanti verso la democrazia e la civiltà...
Francesco Petrelli
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