20/02/2018
Riforma dell'ordinamento penitenziario: la nota della Giunta e dell'Osservatorio Carcere

L’Unione delle Camere Penali Italiane, ribadisce  il proprio sostegno alla civile protesta di Rita Bernardini e dei detenuti affinche’ venga approvato il decreto sulla riforma dell’ordinamento penitenziario

Un’attesa che dura da gennaio 2013, quando la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha invitato il nostro Paese a provvedere urgentemente a misure strutturali che potessero modificare il sistema penitenziario italiano, che non garantisce il rispetto dei principi posti a base delle Convenzioni Internazionali.

Da cinque anni i detenuti attendono che lo Stato che li punisce, per aver violato la Legge, non continui a violare i Trattati sottoscritti per il rispetto dei diritti civili.

Da circa tre anni il Ministero della Giustizia, con gli Stati Generali e le Commissioni, sta lavorando alla Riforma dell’Ordinamento Penitenziario a cui fa riferimento anche la Legge Delega approvata nel giugno 2017.

Alcune delle condizioni poste dalla commissione giustizia del Senato destano stupore e risultano del tutto incoerenti. Chiedere di non inserire nel decreto  l’eliminazione di automatismi e preclusioni e di non lasciare al Giudice tale scelta,  è in aperta contraddizione con i principi che hanno ispirato lo stesso Senato ad approvare la legge delega .

Il Consiglio dei Ministri del 22 febbraio, in cui dovrebbe essere discusso il decreto, non dovrà tenere conto di tali osservazioni che di fatto snaturano i principi ispiratori della Riforma.

L’entrata in vigore del decreto rappresenta il traguardo di un lunghissimo iter legislativo, ma soprattutto la speranza da parte dei detenuti che la lunga attesa finisca. Dopo l’approvazione, infatti, le norme dovranno essere applicate.

Parti fondamentali di quanto elaborato dalle Commissioni Ministeriali sono state escluse dallo schema di  decreto in attesa di approvazione, come le norme sul  lavoro e l’affettività,  ma la sua entrata in vigore potrà comunque costituire un momento storico per l’esecuzione penale ed il banco di prova per ulteriori passi avanti verso un Ordinamento Penitenziario conforme ai principi costituzionali .

L’UCPI rappresenta la sua preoccupazione per le dichiarazioni allarmistiche rilasciate in merito allo schema di decreto, descritto come un insieme di norme “salva ladri” o “a favore dei mafiosi”, in quanto ciò non solo non corrisponde al vero, ma quanto previsto va proprio nella direzione opposta, garantendo maggiore sicurezza ai cittadini.

Confida, pertanto, che il Consiglio dei Ministri, rispettando le Convenzioni Internazionali, le indicazioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e la stessa volontà del Parlamento, approvi il decreto per la Riforma dell’Ordinamento Penitenziario, dando finalmente ai detenuti una prima concreta risposta alla loro richiesta di legalità.

Roma, 20 febbraio 2018

La Giunta

L'Osservatorio Carcere UCPI