29/09/2017
Il (presunto) costo della difesa

L’Osservatorio difesa d’ufficio interviene, per fare chiarezza, su alcune notizie di stampa in merito ad una presunta “esplosione dei costi” per i difensori d’ufficio.

Qualche testata giornalistica ha lamentato nei giorni scorsi una (presunta) “esplosione” dei “costi per i difensori d’ufficio”.

Poiché la (pseudo) notizia è rimbalzata nella rete, anche sui social network, ci paiono doverose alcune -speriamo almeno per noi scontate- precisazioni.

La prima è che il compenso del difensore d’ufficio è corrisposto direttamente dalla parte assistita e che soltanto in determinati casi (irreperibilità/inutile esperimento delle procedure di recupero del credito professionale), che però costituiscono eccezione alla regola generale, interviene in via suppletiva lo Stato.

La seconda è che la “Relazione sullo stato delle spese di giustizia” del Ministro Orlando (rinvenibile per esteso a questo indirizzo: http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/1044644.pdf) indica soltanto un aumento della complessiva voce “difensori di ufficio e di persone ammesse al patrocinio a spese dello Stato”, in cui sono ricompresi indifferentemente e senza alcuna distinzione i costi relativi alle persone ammesse al patrocinio a spese dello Stato (sia in sede civile che in sede penale) ed i costi relativi alle ipotesi di intervento dello Stato in ambito di difesa d’ufficio, nei casi di cui si è detto; senza quindi alcuna effettiva possibilità (sulla base di questi dati) di verificare il reale costo della difesa d’ufficio nell’ambito delle spese di giustizia[1].

La terza precisazione è che l’aumento dei costi della voce di spesa relativa alla difesa viene ricondotto - sia nelle notizie di stampa che nella stessa relazione ministeriale - all’incremento del limite di reddito al di sotto del quale si può ottenere l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Ebbene si tratta di adeguamento biennale agli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, che è obbligatorio per legge (come riconosciuto dalla stessa relazione ministeriale). Senza considerare che tale “incremento” ha determinato tale limite in € 11.528,41 di reddito imponibile: un limite assolutamente insufficiente a garantire quel diritto di difesa che la nostra Costituzione (tanto invocata, quanto disapplicata) riconosce a tutti, prevedendo “appositi istituti” per garantire tale diritto ai non abbienti[2].

Né, come Osservatorio Difesa d’ufficio, possiamo tacere dei tanti (tantissimi) colleghi che neppure attivano le procedure per il recupero dei propri crediti professionali, pur assicurando e garantendo quotidianamente davvero il diritto di difesa. A tutti.

Proprio per questo noi rivendichiamo e continueremo a rivendicare il ruolo sociale della nostra professione e, ancor più, della difesa d’ufficio.

Perché, come diceva un grande maestro del nostro modo di intendere la professione forense, “l’Avvocato è qualcosa di più di un contraente di un rapporto mercantile. L’Avvocato rappresenta quello che la società concede a chi è accusato, come fosse l’ultimo tramite della sopravvivenza sociale. È il garante della lealtà dello Stato”.

Roma, 29 settembre 2017

L'Osservatorio Difesa d'ufficio "Paola Rebecchi"

 

[1] Peraltro il costo della “difesa” (€ 214.000.000 complessivi per patrocinio a spese dello Stato in sede civile e penale e per i difensori d’ufficio) è di poco superiore al solo costo delle intercettazioni, che nell’anno 2016 ha superato € 205.000.000 e in tutti gli anni precedenti ha superato notevolmente i costi della difesa:

Anno

Capitolo 1363 "spese di giustizia per l'intercettazione di conversazioni e comunicazioni"

Cap. 1360/01 "spese di giustizia", sub “difensori di ufficio e di persone ammesse al patrocinio a spese dello Stato”

2016

€ 205.718.734

€ 214.000.000

2015

€ 230.000.000

€ 175.000.000

2014

€ 250.000.000

€ 173.000.000

2013

€ 237.000.000

€ 172.000.000

 

[2] E vale la pena di ricorda anche che il limite di reddito è stato aggiornato l’ultima volta nel maggio 2015 e che ad oggi non vi è ancora stato l’ulteriore necessario aggiornamento biennale.

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