07/07/2017
La morte di Doddore Meloni è una sconfitta per lo Stato

L’Unione delle Camere Penali Italiane, il proprio Osservatorio Carcere e la Camera Penale di Cagliari nell’esprimere rammarico per la morte di Salvatore Doddone Meloni, l'ennesima di un cittadino detenuto, e nel manifestare estrema preoccupazione per l’insostenibile situazione sanitaria delle carceri, denunciano una concezione della pena ancora lontana dai principi costituzionali e dalla normativa comunitaria.

La morte di una persona detenuta è sempre e comunque una sconfitta dello Stato. Quando un soggetto viene privato della libertà personale per motivi di giustizia, lo Stato deve farsene carico, tutelando i suoi diritti, primo fra tutti quello alla salute previsto dall’art. 32 della Costituzione. Tutto ciò indipendentemente dal fatto che le condizioni in cui versa il detenuto siano state determinate da uno sciopero della fame, come nel caso di Doddore Meloni, che rifiutava di alimentarsi da oltre due mesi. Se le condizioni di salute rientrano nell’ambito di applicazione dell’art. 146 c.p. e la malattia è in stato così avanzato da non rispondere più ai trattamenti sanitari in carcere, l’esecuzione della pena deve essere differita. Laddove ciò non dovesse avvenire, la prosecuzione della detenzione sarebbe in contrasto anche con il senso di umanità di cui all’art. 27 della Costituzione. Nel caso di Doddore Meloni, l’indipendentista sardo di 74 anni condannato per reati fiscali, il magistrato di sorveglianza aveva rigettato la richiesta di differimento pena per motivi di salute sulla base della relazione sanitaria della direzione del carcere, mentre un’ulteriore istanza era ancora pendente. A prescindere, dunque, dalle responsabilità che verranno accertate dall’inchiesta della Procura di Cagliari, tale vicenda rappresenta l’ennesimo caso di decesso di una persona lasciata in stato detentivo nonostante versi in gravi condizioni di salute.

Come già più volte denunciato dall’Osservatorio Carcere dell’U.C.P.I., nel 2016 ci sono stati 115 decessi in carcere ed allo scorso 30 giugno del 2017 sono già 55.

L’Unione delle Camere Penali Italiane, il proprio Osservatorio Carcere e la Camera Penale di Cagliari nell’esprimere rammarico per l’ennesima morte di un cittadino detenuto, e nel manifestare estrema preoccupazione per l’insostenibile situazione sanitaria delle carceri, denunciano una concezione della pena ancora lontana dai principi costituzionali e dalla normativa comunitaria.

Roma, 7 luglio 2017

Il Presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane

Avv. Beniamino Migliucci

Il Presidente della Camera Penale di Cagliari

Rodolfo meloni

Il responsabile dell'Osservatorio Carcere

Avv. Riccardo Polidoro