13/06/2017
No all'uso della fiducia in tema di giustizia.

L’Unione auspica, sull’uso della fiducia per l’approvazione del DDL di riforma penale, un ripensamento del Governo e si appella a tutti i Parlamentari, invitandoli a considerare l’importanza del dibattito su di un testo complesso ed eterogeneo che, attraverso alcune norme, rischia di stravolgere definitivamente la natura ed i tempi del nostro processo penale.   

L’Unione delle Camere Penali Italiane esprime ferma contrarietà all’uso dello strumento della fiducia parlamentare, cui è ricorso il Governo per l’approvazione alla Camera dei Deputati del DDL “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario”. Il disegno di legge, che si propone di introdurre numerose modifiche al codice di procedura penale ed interviene anche in tema di diritto penale sostanziale, incide significativamente su una materia che non può essere sottratta al più ampio e libero dibattito parlamentare, soprattutto in considerazione della circostanza che, sotto vari aspetti e ciascuno secondo le proprie esperienze e le proprie sensibilità professionali, gli studiosi del processo penale, del diritto penale sostanziale, i magistrati e gli avvocati hanno mosso numerose e ferme critiche al testo in corso si approvazione. Il DDL incide profondamente sul funzionamento del sistema giustizia e, dunque, sull’effettivo rispetto del diritto dei cittadini a essere giudicati con efficienza, ma al contempo in modo equo. La prospettiva di giungere a fine legislatura, che si è aperta con il venir meno dell’accordo raggiunto tra varie forze politiche per la riforma della legge elettorale, consente un nuovo adeguato ed approfondito esame del testo del DDL che, anche ove fosse nuovamente rinviato all’altro ramo del Parlamento, potrebbe certamente giungere alla finale approvazione prima dello scioglimento delle Camere. La rilevanza della materia e l’assenza di effettive ragioni d’urgenza, rendono ingiustificata la scelta di imporre la fiducia, contro la quale l’UCPI ha più volte mostrato il proprio profondo disaccordo, anche attraverso il reiterato ricorso allo strumento dell’astensione dalle udienze. L’Unione auspica, pertanto, un ripensamento del Governo e si appella a tutti i Parlamentari, invitandoli a considerare l’importanza del dibattito su di un testo complesso ed eterogeneo che, attraverso alcune norme, rischia di stravolgere definitivamente la natura e i tempi del nostro processo penale.  

 

Roma, 13 giugno 2017

 

La Giunta