24/03/2017
60º anniversario dei Trattati di Roma: da una più elevata tutela dei diritti fondamentali il rilancio dell'Unione Europea.

L’Unione delle Camere Penali Italiane celebra con entusiasmo il 60° anniversario della sottoscrizione dei Trattati istitutivi delle Comunità europee e, nell’occasione, vuole esprimere il proprio convinto auspicio e testimoniare il suo impegno in favore del consolidamento del progetto europeo.

L’Europa comunitaria in questi anni di storia, pur partendo da esigenze di carattere eminentemente economico e di tutela della pace tra gli Stati membri, ha visto progressivamente potenziare il profilo dei diritti e il ruolo dello stato di diritto.

Molto è stato fatto; moltissimo resta ancora da fare.

Tale processo necessita infatti, oggi, di un ulteriore salto di qualità per perseguire il rafforzamento dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia attraverso l’innalzamento degli standard di protezione dei diritti fondamentali a livello europeo, nonché mediante la predisposizione, e la concreta realizzazione, di meccanismi giuridici che, da un lato, impediscano sempre possibili regressioni del livello di tutela e, dall’altro, garantiscano a tutti i cittadini dell’Unione Europea l’effettiva azionabilità ed attuazione, anche per via giudiziaria, dei propri diritti fondamentali.

Il momento attuale del dibattito pubblico europeo non è, peraltro, privo per noi di preoccupazioni e timori: la celebrazione di quest’importante ricorrenza, invero, coincide con un momento storico di profonda crisi  economica e sociale, che ha creato le condizioni per l’insorgere di un populismo dilagante, caratterizzato da tensioni di carattere nazionalista e xenofobo, dove si vorrebbe far prevalere l’isolazionismo e l’egoismo sulla condivisione e sull’unione.

In questo senso riteniamo che le grandi sfide del nuovo millennio, quali la sicurezza globale e le migrazioni, non debbano costituire un motivo di adeguamento verso il basso dei livelli di tutela dei diritti di cui abbiamo sinora goduto, ma debbano fungere da stimolo per la definizione di standard ancora più elevati attingendo ai valori fondanti il processo di integrazione europea, funzionali allo sviluppo della democrazia e dello stato di diritto.

Al proposito, quali operatori del mondo del diritto, auspichiamo che - fermo restando il rispetto delle specificità della costruzione europea - possa riavviarsi il processo di adesione dell’Unione Europea alla Convenzione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali; come avvocati penalisti, inoltre, siamo impegnati, e disposti ad offrire il nostro contributo, affinché il processo di edificazione dell’Unione di domani nel settore della Giustizia, e della giustizia penale in particolare, non si esaurisca nell’approntare strumenti di repressione finalizzati alla tutela sovranazionale degli interessi finanziari dell’Unione Europea, ma possa realizzarsi, altresì, nella creazione di uno spazio condiviso - e di un comune denominatore - di massima tutela dei diritti dell’uomo con la previsione di più efficaci strumenti di intervento per i difensori, garanti primari dell’effettiva protezione dei diritti dei cittadini dell’Unione.