16/02/2017
Audizione dell'Unione delle Camere Penali Italiane sulle proposte di legge concernenti i delitti di truffa e circonvenzione di incapace ai danni di anziani

L’Unione, nel corso dell’audizione in Commissione Giustizia della Camera, ha affermato che l’approvazione delle riforme determinerebbe l’entrata in vigore di norme in parte incostituzionali o inattuabili, ed in parte prive di concreti effetti, riservandosi la presentazione di ulteriori osservazioni, come espressamente richiesto dalla Presidente On. Ferranti che, a seguito della audizione, ha ritenuto necessario un ulteriore approfondimento, preceduto da un monitoraggio sulle effettive ragioni che non consentirebbero di reprimere adeguatamente il fenomeno preso in considerazione dalle proposte di legge

Le tre proposte di legge all’esame della Commissione Giustizia della Camera nascono dalla esigenza, avvertita dal legislatore, di rafforzamento di tutela delle persone anziane esposte, con sempre maggiore frequenza,  alle azioni criminali di soggetti che approfittano delle loro condizioni di solitudine, o di minorata difesa, per introdursi nelle loro abitazioni o carpirne fraudolentemente la volontà di disporre dei risparmi di una vita, dei quali vengono irrimediabilmente spogliati.

Il bene giuridico, che tutte le modifiche normative intendono tutelare pur nelle forme diversificate di intervento legislativo, è costituito dal patrimonio del soggetto passivo, ritenuto più vulnerabile alle aggressioni in ragione delle particolari condizioni sociali o personali della vittima.

Il denominatore comune, delle tre proposte di riforma, si rinviene nel terreno della severità della sanzione e della certezza della pena, che si vogliono perseguire attraverso interventi che mirano ad ampliare l’area applicativa di norme già esistenti e ad incidere sulla libertà personale, sia nell’immediatezza del fatto che dopo la sentenza di condanna.

Nel corso della audizione, tenutasi ieri dinanzi la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, i componenti di Giunta, Giovanni Flora, Paolo Giustozzi e Federico Vianelli, hanno rappresentato la posizione critica dell’Unione rispetto all’introduzione di tali modifiche nel nostro ordinamento, che già offre al Giudice adeguati  strumenti per fronteggiare simili fenomeni criminali.

In sintesi, queste proposte di nuove fattispecie di reato si espongono a forti censure sul piano del difetto di offensività della condotta, con un’eccessiva anticipazione della soglia di punibilità che finirebbe per colpire condotte nemmeno pericolose per il bene protetto,  mostrando inoltre inaccettabili criticità sotto il profilo della tassatività e determinatezza della fattispecie.

Tali proposte sono state fortemente censurate anche per via della irragionevolezza di ipotesi di aggravanti, e di modifica della disciplina della sospensione condizionale della pena, che finiscono per equiparare condizioni soggettive del tutto incomparabili fra di loro.

Parimenti inaccettabili i progetti di intervento sul piano processuale, dei quali è stata evidenziato il contrasto con i principi di personalità della pena e con la esigenza di verifica delle effettive condizioni della persona sottoposta a procedimento penale, ormai  affermate dalla giurisprudenza maggioritaria, e della necessità di considerare la custodia cautelare in carcere davvero come extrema ratio, in linea peraltro con le recenti modifiche legislative.

Si è pertanto concluso affermando che l’approvazione delle riforme determinerebbe l’entrata in vigore di norme in parte incostituzionali o inattuabili, ed in parte prive di concreti effetti, riservando la presentazione di ulteriori osservazioni, come espressamente richiesto dalla Presidente On. Ferranti che, a seguito della audizione, ha ritenuto necessario un ulteriore approfondimento, preceduto da un monitoraggio sulle effettive ragioni che non consentirebbero di reprimere adeguatamente il fenomeno preso in considerazione dalle proposte di legge.

Roma, 15 febbraio 2017

La Giunta

 DOWNLOAD