02/11/2016
Le sberle di Davigo

Come siamo oramai abituati a vedere nell’universo davighiano non vi è spazio per eventuali vizi e responsabilità della magistratura perché il male è sempre altrove.

I Politici? “Sono tutti corrotti”. Gli avvocati? “Sono troppi e rallentano i processi”. Il Dottor Davigo, Presidente di Corte di Cassazione e Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, ha affermato a Bologna, durante la presentazione del libro scritto a quattro mani con Gherardo Colombo, che per risolvere i problemi della giustizia basterebbe inserire il numero chiuso a giurisprudenza, “dimezzare i processi per dimezzare gli onorari degli avvocati”, e infine prendere esempio dall’estero, “dove si rispettano di più le regole perché le persone sono più educate, forse perché lo sono state a forza di sberle”. Come siamo oramai abituati a vedere, nell’universo davighiano non vi è spazio per eventuali vizi e responsabilità della magistratura. Il male è sempre altrove. E’ l’avvocatura, ovviamente, ad alimentare ritardi ed a rendere inefficiente la macchina della giustizia. Che poi lo stato paghi milioni di euro ogni anno per ritardi ed ingiuste detenzioni, che gli errori giudiziari e le gogne mediatiche, alimentate dalle procure, si ripetano senza sosta, sembra essere un fatto trascurabile e marginale, non degno di entrare a far parte dell’analisi del dott. Davigo. In questa logica a senso unico appare solo necessario dimezzare gli onorari degli avvocati, ridurli alla fame per estirpare dal processo questo male che lo attanaglia. Ma che non si pensi neppure un momento a vincolare i tempi dell’esercizio dell’azione penale da parte dei Pubblici Ministeri. A ridurre gli spazi dell’arbitrio! Se poi, gli avvocati dovessero sopravvivere ostinandosi a voler esercitare la loro funzione li si potrebbe educare prendendoli “a sberle”, come, secondo Davigo, avviene all’estero, dove grazie a questo salutare espediente le regole vengono rispettate. Speriamo ovviamente che si tratti solo di una metafora tratta dal “dizionario dei luoghi comuni” e non di una nostalgia del manganello. Ma per consolarci e per fugare ogni brutto pensiero ci diciamo che ad essere preso a sberle, qui, per fortuna, è solo il buon senso.

La Giunta

Roma, 2 novembre 2016

 

 

 

 DOWNLOAD