31/05/2016
L'adesione alla mobilitazione generale per l'abolizione dell'ergastolo ostativo

L’Unione delle Camere Penali Italiane aderisce alla mobilitazione che partirà il 1° giugno nelle carceri italiane per l’abolizione dell’ergastolo ostativo.

L’ Ergastolo Ostativo, una condanna fino alla morte. Come una simile condizione detentiva rientri nell’orizzonte costituzionale di una pena finalizzata alla rieducazione del reo è, con tutta evidenza, un’incognita.

L’Unione Camere Penali, con il proprio Osservatorio Carcere, da sempre si è battuta per l’abolizione, evidenziando che la pena perpetua equivale ad una condanna a morte che è vera e propria tortura perenne nell’ipotesi, frequente, che al reo venga applicato il regime del c.d. “carcere duro” ex art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario.

Mobilitarsi per l’abolizione dell’ergastolo ostativo è, pertanto, un dovere etico e giuridico. I recenti lavori degli “Stati Generali dell’Esecuzione Penale” hanno esplicitamente indicato questa strada. Il Tavolo n.16, di cui è stato coordinatore il Responsabile dell’Osservatorio Carcere UCPI, nell’occuparsi degli ostacoli normativi al trattamento individualizzato, ha evidenziato come la pena deve essere giusta e la pena giusta è solo quella non contraria alla Costituzione, giungendo pertanto alla conclusione dell’abolizione dell’ergastolo ostativo.

Si ricordano le parole del Pontefice che ha equiparato l’ergastolo ostativo alla pena di morte, e quelle del Capo dello Stato che ha definito un “imperativo morale” la riflessione “sui temi cruciali dell’abolizione universale della pena di morte e sull’ergastolo ostativo”. Ancora si evidenzia che lo stesso Capo dell’Amministrazione Penitenziaria ha pubblicamente comunicato di avere espresso parere favorevole all’abolizione dell’ergastolo ostativo.

Ben venga, dunque, la mobilitazione contro l’abuso della pena senza scampo. 

Roma, 31 maggio

La Giunta

L'Osservatorio Carcere UCPI