03/05/2016
La verginità cognitiva del giudice: una cosa di altri tempi

Il fenomeno delle distorsioni giuridiche sul processo penale, prodotte da un’informazione giudiziaria sempre più invadente e legata a doppio filo alle impostazioni dell’accusa, ha assunto ormai una “istituzionalizzazione” nella nostra società. A Bologna il 20 e 21 maggio si discuterà di “Informazione giudiziaria: influenza sui processi cognitivi dei vari soggetti nel processo”. Pubblichiamo il link del convegno, la locandina, ed un articolo uscito oggi su Il Foglio.

L’Osservatorio sull’informazione giudiziaria ha partecipato, con un proprio componente, ad un corso per giornalisti organizzato da Il Fatto Quotidiano, dal tema: “Cronaca giudiziaria. Le fonti del cronista. Come trasformare un verbale in una notizia”. 

Il corso, a cui ha partecipato un giudice quale “docente”, ha avuto un grande pregio: finalmente un giudice ha ammesso che le informazioni riservate provengono ai giornalisti dal circuito investigativo.

Le valutazioni giuridiche e giornalistiche espresse in quella sede saranno oggetto di approfondimento nel prossimo convegno di Bologna.

Il fenomeno delle distorsioni giuridiche sul processo penale, prodotte da un’informazione giudiziaria sempre più invadente e legata a doppio filo alle impostazioni dell’accusa, ha assunto ormai una “istituzionalizzazione” nella nostra società.

La cronaca giudiziaria, intesa come cronaca dei processi, non esiste più.

La cronaca giudiziaria ormai è intesa come un copia e incolla degli atti o delle informazioni riservate, degli atti di indagine, che in spregio di quanto previsto dall’art. 114 c.p.p., vengono riportati negli articoli di giornale, in forma completa o parziale. Dopo le indagini, il processo non viene più seguito, raccontato, approfondito.

L’Osservatorio sull’informazione giudiziaria oltre studiare il fenomeno sotto il profilo giuridico e mediatico, è impegnato da tempo ad analizzare in modo organico il tema dei condizionamenti psicologici dell’informazione giudiziaria sui soggetti processuali: il giudice, il testimone, le parti.

Nel prossimo convegno che si terrà  Bologna il 20 ed il 21 maggio, il tema sarà affrontato, con il contributo di numerosi studiosi e docenti dei vari settori della psicologia giudiziaria, che saranno chiamati a relazionare sulle distorsioni “psicologiche” che l’informazione (se fatta in un certo modo…) può produrre sul processo penale e sui suoi risultati.

Si tratta di temi legati alle storiche battaglie di civiltà giuridica dell’UCPI che oggi assumono un particolare rilievo per l’asse anomalo tra mezzi di informazione e magistratura. 

Per questo è importante la partecipazione delle camere penali territoriali e dei loro componenti, anche al fine di valutare le iniziative che, quanto prima, vorremmo mettere a fattor comune per sviluppare e approfondire ulteriormente il tema.

Contiamo, perciò, che ciascuna camera penale possa inviare una delegazione rappresentativa a Bologna in occasione del convegno in modo da porre le basi per una discussione all’interno dell’Unione e per future iniziative.

Ma è importante altresì la partecipazione anche dei “non addetti ai lavori”, perché il tema dell’informazione giudiziaria ormai coinvolge tutti i cittadini.

Roma, 3 maggio 2016

L’Osservatorio sull’informazione giudiziaria dell’UCPI