28/04/2016
L' Unione audita per la seconda volta in Commissione Giustizia del Senato su prescrizione e intercettazioni

Il Presidente dell’Unione, Beniamino Migliucci, assieme al Segretario Francesco Petrelli, erano stati auditi lungamente dalla Commissione Giustizia del Senato già nella giornata di ieri sul DDL di riforma del processo penale ed in particolare sulla riforma della prescrizione e sulla delega sulle intercettazioni. Oggi, su richiesta della Commissione, sono stati nuovamente auditi, ribadendo la posizione dell’Unione sulla riforma del processo. 

Si è conclusa questo pomeriggio la seconda giornata di audizione dell’Unione delle Camere Penali italiane davanti alla Commissione Giustizia del Senato. Il Presidente dell’Unione, Beniamino Migliucci, assieme al Segretario Francesco Petrelli, erano stati auditi lungamente dalla Commissione già nella giornata di ieri sul DDl di riforma del processo penale ed in particolare sulla riforma della prescrizione e sulla delega sulle intercettazioni.  Il Presidente dell’Unione ha ribadito la ferma contrarietà dei penalisti italiani all’allungamento dei termini della prescrizione, rilevando come un simile intervento si muova in senso contrario al principio costituzionale della “ragionevole durata” in quanto inevitabilmente implica un allungamento dei tempi del processo con un danno per la intera collettività. Ha altresì osservato come con tale riforma si affronti il sintomo, piuttosto che la malattia, in quanto la prescrizione è solo il sintomo di una carenza strutturale del sistema che deve trovare altrove la propria soluzione, e di un eccessivo numero di procedimenti che è il risultato di una abnorme panpenalizzazione. Nel corso dell’audizione, seguita dalla Commissione con particolare interesse, sono stati ricordati anche i dati statistici di fonte ministeriale che, da un lato, ridimensionano grandemente l’impatto negativo del fenomeno e che, dall’altro, indicano come oltre il 70% dei reati caduti in prescrizione si prescrivano nella fase delle indagini preliminari, quando il procedimento è interamente nelle mani dei Pubblici Ministeri. Si sono altresì indicate alcune possibili soluzioni tecniche che dovrebbero necessariamente razionalizzare le più macroscopiche distorsioni contenute nella riforma. Quanto alla delega sulle intercettazioni, il Presidente Migliucci ha ricordato come le “circolari” emanate dalle diverse importanti Procure italiane costituiscano sostanzialmente  una “confessione” della violazione delle prescrizioni in materia di intercettazione e di diffusione delle conversazioni “occasionalmente captate”, e come occorra piuttosto muovere da premesse di totale indipendenza e autonomia della politica in tale materia, delineando una riforma che si ponga soprattutto a tutela della “funzione difensiva”con riferimento alle conversazioni fra difensore ed assistito, e fornendo inoltre una definizione inequivoca del concetto di “irrilevanza”  - differente da quella suggerita dalle “circolari” - delle intercettazione, le quali dovranno essere tempestivamente eliminate in sede di “stralcio” con la ineludibile partecipazione della difesa. All’esito della seconda giornata di audizione sono state formulate molte domande che hanno consentito ai rappresentanti dell’Unione di integrare e di commentare, anche sotto un profilo tecnico, i rilievi negativi circa le singole proposte di riforma, consegnando alla Commissione un Documento elaborato dalla Giunta e già oggetto di precedente ampia condivisione da parte del Consiglio delle Camere Penali.  

Roma, 28 aprile 2016

La Giunta 

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