11/03/2023
La (in)certezza dei diritti

Il documento dell'Osservatorio Informatizzazione del processo penale

Da qualche giorno nelle cancellerie dei vari uffici giudiziari, appaiono cartelli che informano come non venga più accettata la corresponsione dei diritti di copia mediante marche da bollo, ritenendo tale indicazione legittimata, o forse imposta, dagli artt. 192 e 196 del Testo Unico Spese di Giustizia così come modificati dal DLgs 149/2022, norme che, a tutta evidenza, si riferiscono SOLO ai procedimenti civili e tributari e non anche ai procedimenti penali.

Ovviamente il disagio è massimo: non esiste un’applicazione che consenta di provvedere agilmente al pagamento dei diritti in loco tramite smartphone, dunque gli avvocati si recano in studio per compiere il pagamento tramite il Portale dei Servizi Telematici, poi ritornano in cancelleria per l’esito e il ritiro delle copie. I praticanti sono impossibilitati a fare qualunque pagamento per il proprio dominus. Gli uffici più zelanti non accettano nemmeno la marca da bollo sulla costituzione di parte civile in udienza, insomma un disastro.

Stupisce, ma nemmeno tanto, che l’origine di tutto ciò sia una circolare emanata dal DGSIA che nell’evidente intento di fornire istruzioni operative alle cancellerie (civili e tributarie) coinvolte dal novum normativo, indica – per inciso -quella telematica, come modalità operativa obbligatoria per il pagamento dei diritti anche nel procedimento penale.

A nulla vale sventolare il parere fornito dal direttore generale del dipartimento degli affari di giustizia del Ministero che, a precisa richiesta avanzata dal Procuratore della Repubblica di Verona mediante il canale "Filo diretto", chiarisce come le norme indicate NON riguardino i procedimenti penali.

Ma soprattutto a nulla vale suggerire una lettura degli articoli di legge del Testo Unico richiamati dalla circolare.

È evidente a chiunque che quello contenuto nel provvedimento del DGSIA costituisca un errore, ma ciò che preoccupa è che si sia abbandonata qualunque ragionevolezza, nel timore di incorrere in chissà quali sanzioni. Il DGSIA è entità misteriosa che evidentemente spaventa tanto quanto il danno erariale.

Abbiamo bisogno di circolari che ci spieghino le norme ad ogni piè sospinto? Evidentemente sì, almeno chiediamo che siano corrette.

L’Osservatorio sul Processo Penale Telematico dell’Unione delle Camere Penali Italiane emana dunque la circolare n. 1/2023, con la quale “invita le cancellerie ad applicare la normativa vigente, e perciò a consentire il pagamento dei diritti mediante marche da bollo o, eventualmente, mediante pagamento telematico, servizio già consentito come aggiuntivo alla modalità ordinaria dal Codice dell’Amministrazione Digitale”.

 

Roma, 11 marzo 2023

L’Osservatorio Informatizzazione del Processo Penale UCPI

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