13/05/2021
Il contributo di UCPI al rapporto della relatrice speciale dell'ONU sulla detenzione a lungo termine dei difensori dei diritti umani

Due volte l'anno, il Relatore Speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani dell’ONU, ruolo attualmente ricoperto dalla Prof. Mary Lawlor, richiede contributi agli Stati membri, alle Istituzioni Nazionali per i Diritti Umani, alle organizzazioni internazionali, alla società civile ed ai difensori dei diritti umani per elaborare i suoi studi tematici da presentare al Consiglio dei Diritti Umani nella sessione di marzo e all'Assemblea Generale in ottobre. Si pubblica il documento completo anche nella versione in inglese 

Oggetto della più recente call for input, volta ad integrare il rapporto che la Relatrice Speciale presenterà alla 76esima sessione dell'Assemblea Generale nell'ottobre 2021, è la questione della detenzione a lungo termine delle difensore e dei difensori dei diritti umani in relazione al loro lavoro in tema di diritti umani.

Attraverso il redigendo rapporto, la Relatrice Speciale si propone di individuare i le difensore e i difensori dei diritti umani che stanno scontando lunghe pene detentive nei vari Stati, le tendenze e i modelli rilevanti, così come le strategie efficaci e le raccomandazioni a tutti i soggetti interessati con l’obiettivo di porre fine a questa prassi e prevenire la detenzione arbitraria a lungo termine dei difensori dei diritti umani.

L’Unione delle Camere Penali Italiane, in virtù dell’ormai consolidato e proficuo rapporto di collaborazione col Relatore Speciale dell’ONU, ha offerto il proprio contributo grazie alla sinergia fra l’Osservatorio Europa e l’Osservatorio Avvocati Minacciati col gruppo di lavoro composto dagli Avv.ti Federico Cappelletti, Nicola Canestrini e Giorgia Cigalla.

In particolare, sono state evidenziate le situazioni delle avvocate e degli avvocati perseguiti ed imprigionati per il solo motivo di esercitare la loro professione con indipendenza e libertà, elencandole per Paese, soffermandosi sui casi dei Colleghi Nasrin Sotoudeh, Amirsalar Davoudi, Mohammad Najafi ed Abdolfattah Soltani (Iran); Buzurgmehr Yorov (Tagikistan); Waleed Abu al-Khair (Arabia Saudita); Mohammed al-Roken (Emirati Arabi Uniti); Barkin Timtik, Ebru Timtik, Selçuk Kozağaçlı, Özgür Yılmaz, Behiç Aşçı, Şükriye Erden, Aytaç Ünsal, Engin Gökoğlu, Süleyman Gökten, Fevzi Kayacan, Aysel Tuğluk, Fevzi Cem Şenocak, Yücel Akdağ (Turchia).

L’Unione delle Camere Penali Italiane, partendo dal presupposto che gli attori internazionali come l’ONU, i singoli Stati e l’UE dovrebbero prendere una posizione chiara e concreta per impedire e prevenire la detenzione per lunghi periodi delle difensore e dei difensori dei diritti umani in relazione all’attività svolta, ha suggerito, quindi, alla Relatrice Speciale di implementare la promozione di eventi e campagne di sensibilizzazione al fine di aumentare la consapevolezza su tali questioni e di sviluppare il networking internazionale. Quanto alle proposte per far sì che le difensore ed i difensori dei diritti umani arbitrariamente detenuti in espiazione di lunghe pene possano essere rilasciati è stata, da ultimo, evidenziata la necessità che l’ONU ed il suo Consiglio per i Diritti Umani, in primis, utilizzino i canali diplomatici ed ogni mezzo possibile per mettere sotto pressione i governi che perseguono e condannano gli human rights defenders.

Il contributo alla call for input da parte dell’Unione delle Camere Penali Italiane - unico partecipante italiano, insieme a molte importanti realtà internazionali quali Front Line Defenders, International Federation for Human Rights e Right to Livelihood Foundation - rappresenta un passo ulteriore e concreto nella strada che da tempo ci vede, e ci vedrà, impegnati per la tutela dei diritti umani e di chi li difende.

In allegato il documento completo.

Roma, 13 maggio 2021

La Giunta

L’Osservatorio Europa

L’Osservatorio Avvocati Minacciati