05/07/2020
Scongiurata una ulteriore dilatazione della disciplina che mortifica il contraddittorio

Pubblichiamo il comunicato della Giunta

La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato una riformulazione dell’emendamento governativo dell’articolo 83 della legge 24 aprile 2020 n. 27. La storia dell’emendamento 221, proposto dal governo, merita di essere raccontata. In sede governativa si era immaginata l’estensione della disciplina di cui agli articoli 146 bis e 147 bis dis. att. c.p.p. non solo per le persone detenute in carcere ma anche per ogni imputato che si trovasse sottoposto a misura, con la proroga di tale regime processuale fino al 31 dicembre 2021. L’Unione delle Camere Penali ha proposto una stretta interlocuzione rappresentando alle strutture ministeriali di avere già pubblicato, in relazione all’articolo 83, un vademecum di eccezioni di legittimità costituzionali, in modo particolare denunziando - oltre alla sistematica violazione delle regole del contraddittorio  e dei principi di oralità e immediatezza –  l’illegittimità degli oneri a carico del difensore, con particolare riferimento alla partecipazione dell’assistito all’udienza dalla postazione professionale. A seguito dell’interlocuzione diretta dell’Unione con il Ministro della Giustizia e con le forze della maggioranza, e per l’intervento in sede di commissione bilancio dell’On. Enrico Costa, l’emendamento è stato ampiamente riformulato limitando la partecipazione a distanza al solo imputato detenuto in carcere a condizione del suo personale consenso, e solo fino al 31 ottobre 2020, per ragioni legate esclusivamente al rischio pandemico. L’Unione è contraria a qualsiasi ipotesi di processo da remoto, ma non può non prendere atto di aver contribuito a scongiurare una ulteriore dilatazione della disciplina che mortifica il contraddittorio.

Roma, 4 luglio 2020

La Giunta

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